In questo ultimo lasso di tempo abbiamo imparato ad avere particolare dimestichezza con alcuni concetti che fanno capo alla necessità di sicurezza nostra e altrui attraverso l’uso particolare di alcuni dispositivi di protezione come possono essere le mascherine.
Largamente usate dalla popolazione mondiale per gli ovvi motivi che fanno riferimento alla sicurezza nei momenti di contatto sociale per la prevenzione da contagi patologici, le mascherine di fatto possono essere divise in diverse categorie.
Di norma si parla di mascherine usa e getta, mascherine chirurgiche e anche di tipi evoluti ad alto coefficiente di protezione come le famose FFP2.
Le FFP2 sono maschere che permettono una più alta ed efficiente protezione delle vie respiratorie di tutte le persone che le vanno ad indossare. Il principio del loro funzionamento è semplice: pur se permettono infatti una respirazione facile e ordinaria in pratica il livello di protezione e di sicurezza di queste mascherine è tanto elevato da toccare il picco del 98% circa della totale inaccessibilità da parte di elementi patogeni esterni, virus o allergeni attraverso le cosiddette ‘maglie’ della maschera.
A differenza di altri modelli, infatti, questa tipologia di prodotto porta dei vantaggi ulteriori dal momento che non solo impedisce a fattori esterni di arrivare a contatto con naso e bocca della persona che la indossa, ma anche alla stessa persona con la mascherina sul volto di non essere ‘contagiante’ verso l’esterno.
In poche parole queste maschere impediscono ad un eventuale virus di superare in entrata la sua soglia di protezione e, nello stesso momento, se chi le indossa è un soggetto contagiato da una# qualche malattia, di divenire un vettore di contagio.
Ci sono anche modelli con particolare ventola di respirazione aggiuntiva, che però forniscono meno protezione per le persone che ci stanno intorno.
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